La fine del mondo by Telmo Pievani;

La fine del mondo by Telmo Pievani;

autore:Telmo, Pievani; [Pievani, Telmo ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Filosofia, Biblioteca paperbacks
ISBN: 9788815370761
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2022-07-15T00:00:00+00:00


E se il più grande bioterrorista fosse la natura?

I limiti della scienza e della tecnica sono dunque gli stessi di ogni altra forma di attività umana socialmente responsabile e coincidono con la finitezza delle capacità umane. Il vero problema è capire in che modo la specie umana sarà capace di gestire le crescenti, e ambivalenti, possibilità offerte dalle tecnologie. Secondo Martin J. Rees, astronomo di Sua Maestà e titolare della cattedra di Newton a Cambridge, il secolo in corso sarà decisivo perché il terrore fondamentalista, gli errori umani e i disastri ambientali potranno per la prima volta avvicinare la specie umana alla sua «ora finale» [Rees 2003]. A suo avviso una catastrofe biologica ucciderà un milione di persone entro il 2020 ed è pronto a scommettere (ma nessuno per ora ha raccolto il guanto della sfida). La diffusione di bombe sporche nell’attuale disordine mondiale e il loro possibile utilizzo locale a fini terroristici hanno indotto gli scienziati del «Bulletin of Atomic Scientists» a spostare le lancette dell’orologio della precarietà mondiale di nuovo verso la mezzanotte. Non succedeva dal 1989.

È dunque un problema di sostenibilità e di moltiplicazione dei mezzi di potenziale (e talvolta non intenzionale) autodistruzione. Secondo il Premio Nobel per la fisica Franz Wilczek, le tecnologie del futuro, in particolare robot autonomi e organismi artificiali, contengono i germi di possibili accelerazioni incontrollate (runaway technologies) e dunque richiedono vigilanza e sempre nuova ricerca [Wilczek, in Bostrom e Ćirković 2008]. Talvolta, si può anche decidere di fermarsi, come mostra la riduzione (ancora insufficiente, ma stabile) degli arsenali nucleari nel mondo. Saranno necessarie tecniche sociali specifiche che sappiano affrontare con saggezza contesti in cui convivono interessi e valori etici contraddittori: il diritto in evoluzione, il governo delle decisioni pubbliche, una bioetica all’altezza.

I casi più emblematici in tal senso provengono dalle nuove tecnologie genetiche. Come hanno scritto recentemente Helga Nowotny e Giuseppe Testa, lo «sguardo molecolare» sta cambiando le nostre vite, e c’è un intero futuro da ripensare [2012]. Se nel dibattito pubblico confondiamo un clone con un gemello, o condanniamo la fecondazione eterologa in vitro quasi fosse un tradimento coniugale, è perché l’essenza genetica è diventata per noi molto più importante dell’ambiente di sviluppo, naturale e sociale, di un individuo. I geni, invisibili molecole della vita, sono stati messi a nudo. L’immagine lineare del DNA, icona di casualità e destino, di speranza e condanna al contempo, ha permeato la società.

Così svelandosi, queste entità microscopiche si sono trasferite in altri ambiti del discorso sociale, dalla pubblicità alla cosmesi. Hanno smesso di essere soltanto frammenti materiali di un complesso continuo di interazioni da cui scaturisce la vita, per divenire agenti intenzionali, essenze senza tempo, attori determinanti e inquietanti. Il risultato è che i geni, trasfigurati in essenze senza contesto, appaiono più potenti di quanto sono. Alla fine, qualsiasi interferenza tecnologica in questa sorta di «oracolo interno» viene percepita come una minaccia. La paura genera resistenze irrazionali e così ci rifugiamo nella finzione di una naturalità ideale, come se la natura fosse buona di per sé.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.